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Il problema della libertà e della tolleranza religiosa è notoriamente centrale nel corso del pensiero filosofico occidentale: dai classici greci, che ne colsero l'aspetto più laico e pragmatico, ai pensatori medievali e moderni, che invece proposero, seppur con evidenti differenze, una soluzione che conciliasse il laico con il sacro, fino ad arrivare ai grandi del XVII e del XVIII secolo, i "padri" del liberalismo classico, e di lì alle teorie etiche contemporanee. Nella foltissima schiera dei pensatori della tolleranza merita però un posto di assoluta eminenza John Locke, delle cui teorie questa studio propone un'interpretazione complessiva. L'indagine sugli sviluppi che la teoria lockiana della tolleranza religiosa ha subito nel corso del tempo fino alla sua completa e definitiva formulazione, al di là delle differenze e delle contingenze, mantiene infatti un concetto unitario fondamentale: il compito fondamentale dell'attività politica è quello di garantire la sintesi dei due assoluti, per loro natura opposti, che caratterizzano l'esistenza dell'uomo: la libertà e la comunità, l'esigenza incoercibile del singolo da un lato e il bisogno di un'obbligazione politica dall'altro.